Halloween è una festa che divide e unisce allo stesso tempo. Ma perchè piace così tanto ai bambini?

Cosa vorrebbero evitare, alcuni, e cosa invece ne pensano i protagonisti.

Zucche, fantasmi, dolcetti e scherzetti. Halloween è ormai alle porte e si riaccende il dibattito tra favorevoli, neutrali e contrari. Resta una festa che divide, più di altre, ma nello stesso tempo unisce: religione, spiritualità, antiche tradizioni e trovate commerciali. 

Chi pensa arrivi direttamente dagli Stati Uniti, frutto del consumismo e della parte più bieca del mondo global deve però ricredersi: Halloween ha origini europee e affonda le sue radici nel mondo celtico.

Il suo nome deriva da all hallows eve ovvero la Viglia di tutti i Santi e ha che fare con il vecchio capodanno celtico, il Samhain, che cadeva il primo novembre, con l’inizio della stagione fredda, quando si stava intorno al focolare a raccontarsi storie, più o meno paurose, e si rendeva omaggio alle divinità per il raccolto. 

Se per alcuni cristiani, tra i più credenti, è invece una festa da evitare, perché inno alla morte e al male, per altri è l’occasione per esorcizzare le paure primarie e ancestrali, inquadrandole in un contesto giocoso e limitato. 

I protagonisti indiscussi restano comunque i bambini: perchè Halloween li affascina così tanto?

Ascolta le risposte di Tommaso, 7 anni, e di sua sorella Matilde, di 10.

E qui la prima intervista a mio figlio:

Curiosità:
Il simbolo della zucca intagliata e illuminata da una candela fa il giro del mondo. È comunemente nota come zucca-lanterna, detta anche Jack O’Lantern, in omaggio alla leggenda di un fabbro irlandese, Stingy Jack, noto per il vizio di bere ma anche per essere molto astuto. Una sera, al pub, incontrò addirittura il diavolo e… riuscì ad ingannarlo. Però, quando morì, fu cacciato sia dal Paradiso sia dall’Inferno. Per questo, da allora, la zucca viene accesa alla Vigilia di tutti i Santi, come protezione dagli spiriti dannati.