L’illustratrice padovana, da oltre 30 anni in mezzo ai libri per bambini, ci racconta dei primi passi, fino alle tante soddisfazioni professionali. E butta dentro i suoi genitori e le sue due figlie.

“L’arte è una forma di libertà”
Ha una visione animistica degli oggetti, parla con il foglio prima di disegnarci sopra e ammette: “sono più le illustrazioni scartate che quelle pubblicate”. Anche se poi non si tratta mai di veri rifiuti: “alcune illustrazioni le vendo ai privati, altre le uso per occasioni speciali, come un battesimo”.
Nicoletta Bertelle, illustratrice di Padova, racconta la sua vita tra pennelli, colori e tanta ricerca artistica. “L’arte – riprende – è una forma di libertà. Avevo 27 anni quando è uscito il mio primo libro e da allora non ho mai smesso”.Tutto comincia dopo aver visito la mia prima mostra di illustrazione di Štěpán Zavřel: “non avevo idea di cosa fosse, rimasi basita ed incantata. Ero entrata in un mondo di sogno e mi resi conto anche che quello era un lavoro possibile”.

Erano gli anni ’80, il mondo dell’illustrazione per bambini, soprattuto in Italia, era ancora una terra promessa, tutta da scoprire. Zavřel viveva ai piedi del Cansiglio, sulle montagne bellunesi, teneva a casa i primi corsi di illustrazione.
“Presi coraggio ed andai a trovarlo. C’era un gruppo di ragazzi da tutto il mondo, uniti dalla voglia di fare lo stesso lavoro, disegnare. Zavřel ci insegnava le tecniche più disparate. Ci parlava di arte. Noi andavamo a casa sua per una lezione e poi ci ospitava a dormire e mangiare tutti insieme. Eravamo fuori dal tempo”. E stavano frequentando, senza saperlo, quella che negli anni diventerà la Scuola Internazionale di Illustrazione di Sarmede, la prima in Italia.
Tante anche le soddisfazioni. Con gli oltre 150 libri illustrati, spesso in coppia con Maria Loretta Giraldo, Nicoletta si è sporcata le mani tante volte, ottenendo plausi e riconoscimenti per il suo lavoro autentico e originale.
“Non potrò mai dimenticare quando ho portato i miei genitori in libreria a vedere il mio primo albo. Erano mesi che mi guardavano disegnare orsi e farfalle e non capivano! Accadde prioprio a Padova alla Feltrinelli”.
“Poi sicuramente devo dire che mai mi sarei aspettata di riuscire a vivere disegnando. Due o tre anni fa, sono stata addirittura invitata a Dubai alla Fiera del Libro come unica rappresentante dell’illustrazione italiana, insieme con la casa editrice Camelozampa. E mi sono ritrovata a cena con persone come lo scrittore Alessandro Baricco o il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco”.

Non manca la felicità condivisa con le figlie: “Ricordo ancora quando Sofia e Margherita, stavano guardando la Melevisione in tv. Ad un certo punto vedono i miei disegni e mi chiamano, ed erano proprio i miei disegni. La Rai infatti aveva realizzato un libro animato con le mie illustrazioni”.
Nicoletta Bertelle ha uno stile poetico e onirico, quasi elastico, in grado di allungare altezza e profondità. Eppure non manca, nel suo lungo elenco di titoli pubblicati, un’opera dai tratti geometrici, che veicola, già ai più piccoli, un messaggio di eguaglianza e inclusione.
Si intitola Uguali ma diversi ed è uscito con Gribaudo (maggio 2024).
Questo un estratto: C’erano una volta un quadrato, un rettangolo e un triangolo. Se ne stavano là, immobili, ognuno convinto di avere la forma perfetta. Ma un giorno arrivò un cerchio che, saltellando e rotolando, si unì a loro. «E questo chi è?» si chiesero gli altri, preoccupati. «Da dove viene? E cosa vuole?
Tra i suoi best-seller, Avrò cura di te (febbraio 2021) tradotto anche in Canada, Stati Uniti, Cina e Corea e, più recente, Volta la pagina (agosto 2022) “un albo per sorridere alla vita e ricordarsi che c’è sempre qualcosa di incredibile e sorprendente che ci aspetta” da camelozampa.it
