È partita la nuova campagna di sensibilizzazione per la guida sicura e la tutela dei lavoratori, promossa da Polizia di Stato e Autostrade per l’Italia.

Rallenta. Il mio papà lavora in autostrada
L’immagine è eloquente: una bimba che ride con in testa un caschetto giallo da cantiere. Le costruzioni in primo piano, gialle anch’esse, farebbero pensare ad un momento di gioco ma, tempo un secondo, anche meno, e l’occhio è catturato dal claim: “Rallenta. Il mio papà lavora in autostrada“. Il messaggio arriva forte e chiaro.
È la nuova campagna di sensibilizzazione appena lanciata da Polizia di Stato e Autostrade per l’Italia, su giornali, radio, outdoor, social (il marketing mix insomma!). E a me ha colpito molto. Non mi è sembrata banale né retorica, anzi, ha toccato la mia parte più emotiva.

La combo di immagini e parole è riuscita a farmi immedesimare, anche se il papà di mio figlio lavora a scuola come prof. di musica e tiene concerti in tutto il mondo: per un attimo ero lì in autostrada e ho rivisto la bimba con quel caschetto. Per questo mi sembra un lavoro ben fatto.
Certo, rispettare le regole è un dovere di tutti, ma porre il tema in chiave genitori è una scelta mirata. Poi potremmo sottolineare che non lavorano solo i papà ma anche le mamme e che gli stereotipi di genere fanno fatica ad andar via; oppure, come si legge nei commenti Facebook sulla pagina di Autostrade per l’Italia, “che i lavori sono infinti”, ma cambieremmo discorso.
Restiamo sulla sicurezza, che non ha colori né partiti. Per saperne di più: campagna Guida Sicura