Il progetto Nati per Leggere compie 25 anni. Oltre 2000 i Comuni coinvolti in tutta Italia. E in Abruzzo sono più di 130 i presidi attivi

Buon compleanno Nati per Leggere!
Ad alta voce e con un certo trasporto. Ma anche facendo le giuste pause, dando spazio al silenzio. Questo è leggere. E leggere, ai bambini, significa coinvolgerli nel migliore dei modi e fargli un regalo imperituro.
Leggere, inoltre, è un’attività gratuita! Alimenta la fantasia, arricchisce il linguaggio, fa compagnia, insegna, spiega, sorprende, a volte spaventa… ma sempre, crea un legame. Proprio su questo si basa il progetto nazionale Nati per Leggere, una vera e propria rivoluzione silenziosa che compie, in questi giorni, ben 25 anni.
L’iniziativa – promossa dall’Associazione Culturale Pediatri, l’AIB Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino – è presente in tutte le regioni italiane, sono oltre 2000 i Comuni coinvolti, e può contare su centinaia di volontari: dagli studenti alle maestre in pensione, passando per attrici e attori, professori, genitori, che dopo un corso di formazione mirato si rendono disponibili per assicurare la lettura di un buon libro ai più piccoli.
0-6 è il target di riferimento (si, ci sono anche libri per i neonati) e in base al numero e all’età degli ascoltatori si formano dei gruppi. Spesso l’appuntamento è in biblioteca, ma sono attive anche mediateche e librerie e alcuni studi medici pediatrici hanno messo su un’area per la lettura.

Le basi sono la genitorialità e l’inclusione. Nati per leggere vuole essere, e ci riesce, un punto di riferimento per i neogenitori, ma non solo, mirando alla socializzazione di adulti e bambini. E non è mai troppo presto per cominciare, anzi! Fin dai primi mesi si può famigliarizzare con l’oggetto libro, basta sceglierne uno si stoffa, che si possa manipolare, magari con uno specchietto, o un sonaglio, oppure con le pagine cartonate e gli angoli arrotondati.
“I neonati di pochi mesi – spiega Alessandra Puca del presidio di Vallemare di Cepagatti, in Abruzzo – non hanno ancora sviluppato tutto lo spettro cromatico, ma non dobbiamo per questo aspettare che crescano. Sappiamo infatti che sono attratti dai disegni con contorni molto netti e con un forte contrasto, ad esempio quelli in bianco e nero. Che li possono incuriosire e stimolare”.
Ma come scegliere? Il fiore all’occhiello di NpL è proprio la Guida per genitori e futuri lettori, una vera e propria bussola, di cento pagine e poco più, per cercare (e trovare) il libro giusto.
Ce ne parla Nadia Guardiano, componente dell’Osservatorio Editoriale, formatrice accreditata e, dal 2002, referente regionale NpL per AIB Abruzzo: “la selezione bibliografica proposta in ogni edizione della Guida è frutto di una selezione attenta e scrupolosa e di un lavoro collettivo. L’Osservatorio è composto da circa trentacinque persone, provenienti da tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia ed è coordinato da Nives Benati. Siamo bibliotecarie, pediatre, docenti, libraie ed esperti di editoria e letteratura per l’infanzia. Lavoriamo per fornire uno strumento che valorizzi la qualità delle pubblicazioni. I testi introduttivi di ogni capitolo sono di Angela Del Gobbo. Inoltre, online, oltre alla guida cartacea ordinabile, si possono consultare, grazie ai filtri di ricerca, le sezioni dedicate ai libri che hanno ricevuto il Premio NpL o quelli indicati per il progetto #ioleggoperchè. C’è un database davvero molto ricco e variegato”.Clicca qui per saperne di più

Benché ben strutturato, Nati per Leggere non è un programma statico, è un progetto che cresce, come tutti noi, cambia e va in cerca di risposte. “Il tratto più bello del progetto è che evolve nel tempo” aggiunge l’altra colonna portante del presidio abruzzese, in provincia di Pescara, Rosy Scurria, che spiega: “Ci impegniamo molto per seguire e capire i cambiamenti sociali. Come un libro e una rete di lettori preparati può riuscire in questo? Diventando uno strumento di inclusione, per gli immigrati ad esempio, perché seguire le nostre attività permette loro di ascoltare l’italiano ma anche, spesso, di trovare alcuni libri nella loro lingua. Siamo un approdo sicuro anche per i bambini con difficoltà e per le loro famiglie. Basti pensare ai libri in CAA, la Comunicazione Alternativa Aumentativa con la quale riusciamo a coinvolgere anche i piccoli con autismo o malattie rare”.
In particolare, i presidi NpL stanno ampliando la loro offerta grazie ad alcune donazioni (private e pubbliche), di libri scritti in lingue diverse dall’italiano. Si tratta del Progetto Mamma Lingua, che punta, da una parte, a far scoprire ai bimbi italiani che esistono lingue altre, diverse dalla propria. E, dall’altra, permette a chi vive in Italia, ma è figlio di genitori che parlano un’altra lingua d’origine, di trovare un’occasione per praticare anche l’idioma della famiglia, rafforzando il senso di identità e di appartenenza. Mamma Lingua è coadiuvato da Ibby Italia. Maggiori info qui: www.natiperleggere.it
