I capricci sono bisogni espressi male

Da Il Grande Libro dei Capricci un metodo per capire come gestire i momenti snervanti e, quando possible, prevenirli. Con due parti ben distinte: una per i più piccoli e una per noi. Buona lettura!

I capricci non esistono. Si avete letto bene. Esistono, tuttavia, dei bisogni espressi in maniera discutibile. Ecco. I bambini, spesso, non comunicano in modo pacato, razionale e preciso. Al contrario, hanno una certa incapacità, o se preferite poca esperienza, nell’autoregolare le loro emozioni e le loro richieste. 

E in alcuni momenti rischiano di farci andare su tutte le furie. Cosa fare? Fermarsi. STOP. L’adulto (genitore, nonno, insegnante, tata, caregiver…) deve cercare di non agganciarsi allo stato emotivo del bimbo. Altrimenti rischia di farsi trascinare e dare vita ad un braccio di ferro infruttuoso e ad una gara a chi urlerà di più. L’antico adagio – calma e sangue freddo – può essere d’aiuto. E in pratica?


Come imparare a fermarsi prima di dare di matto? Rispettando i bimbi, senza giudicarli. Inoltre:

  1. Ricordiamoci di sostituire la parola capriccio con bisogno
  2. Chiediamoci: cosa vuole comunicarmi?
  3. E come posso accogliere (o non accogliere) la sua richiesta?

Porsi questi interrogativi serve ad entrare in empatia con i bimbi: significa creare una connessione tra noi e loro e dare spazio, giorno dopo giorno, alla relazione. In questo senso, un ottimo strumento è Il grande libro dei capricci. Colorato, dettagliato, ma anche molto pratico. È diviso in due parti: una per i bambini, con storie e disegni che favoriranno l’immedesimazione (sono stanco di camminare, un altro giro e poi scendo…); e l’altra per gli adulti, che troveranno infografiche e spunti davvero utili.

Copertina de Il Grande Libro dei Capricci di Barbara Franco (Gribaudo_Editore)

Interpretare le spie:

“Ci sono detonatori estremamente chiari, da conoscere e riconoscere, come il sonno e la fame/sete. Che sono di tipo fisiologico. Dipendono cioè dai bisogni del nostro corpo. Ma tra le cause che possono innescare una reazione eccessiva nei bimbi piccoli, ci sono anche detonatori ambientali, legati al rapporto con gli altri e con il contesto. E psicologici, che dipendono cioè dalle emozioni e dai sentimenti. (Fonte Il Grande Libro dei Capricci)

Interno

Infine, il metodo proposto nel volume, suggerisce qualcosa di prezioso per ogni lettera della parola ANTICAPRICCIO:

  • A.nticipare le situazioni a rischio
  • N.on forzare il bambino a fare cose che lo mettono a disagio
  • T.empistiche il più possibili regolari (routine)
  • I.nsegnare, prima di pretendere che faccio da solo
  • C.ibo e riposo a sufficienza
  • A.scolto attivo
  • P.azienza e abilità di “disinnescare”
  • R.ichieste adatte all’età del bambino
  • I.nsegnare strategie per ritrovare la calma
  • C.oncedere tempo per abituarsi ai cambiamenti
  • C.ambiare argomento, distrarlo con nuove attività
  • I.mmedesimarsi per cercare di capirlo meglio
  • O.sservare con attenzione

    …Saperlo aiuta…