Il Kamishibai o “teatro di carta”

Il kamishibai ha origini lontane. Bisogna risalire al periodo tra le due Guerre e arrivare fino in Giappone, dove un cantastorie, con la sua bici-teatro, radunava attorno a sé folle di bambini curiosi.

Lo spettacolo, il cui nome si pur tradurre con “teatro di carta” (in lingua originale 纸 芝 居), si reggeva tutto sulla voce dell’artista e sulla suggestione di alcune cartoline, che venivano cambiate a mano, facendole scorrere nel butai, una cornice in legno.

L’arte del kamishibai è un’arte di strada, affine, per certi aspetti, a quella di commentare i film muti. Ancora oggi è utilizzata in molte scuole giapponesi in precisi percorsi didattici, come alternativa al libro. Ha infatti forti capacità comunicative ed educative.

Dal libro Kamishibai man di Allen Say (edito in Italia da Artebambini nel 2019)

In Italia una roccaforte del kamishibai è l’associazione AKI, con sede a Bologna. Organizza corsi di formazione, eventi e mostre. E ha sviluppato anche un catalogo di storie per kamishibai, in collaborazione con la casa editrice Artebambini. Online è invece attiva la Alfieri TV che ospita, sul suo canale Youtube, una selezione di storie davvero interessanti.

Qui di seguito trovate la storia I Cani dei Pompieri, da vedere con i vostri piccoli. Suggeriamo anche una playlist a tema, di breve durata, ma di grande impatto!

I cani dei pompieri – da Alfieri TV